Anche io sono una disubbidiente

Il mio vorrebbe essere un omaggio a Orazio. Non so ancora se ci riuscirò.

Quando io ero ragazza leggevo sui muri “Liberate Valastro”. È un ricordo che ha accompagnato molti anni della mia vita. Poi ci siamo incontrati e conosciuti, lui è diventato mio cognato, per fortuna, e per molto tempo io non ho messo in relazione che il Valastro sui muri era lui, perché lui in realtà non ne parlava mai.

Io capisco tutto il dolore che può esserci dietro un’esperienza di questo genere, e lo capisco anche perché io sono una disubbidiente. Non sono arrivata alle azioni simboliche di Orazio però io che sono soprattutto, e orgogliosamente, una femminista, io conosco la disubbidienza e so cosa significa disobbedire.

E so anche che non è facile mettersi alle spalle un’esperienza di questo genere. Perché tu un’esperienza la superi se vengono meno tutti gli aspetti negativi che l’hanno accompagnata ma se tu la paghi tutta la vita, una decisione di questo genere, tutti gli altri possono dire che bisogna mettersela alle spalle ma non è affatto così semplice.

Questa esperienza così vicina alla mia famiglia l’ho potuta leggere solo di recente nella sua interezza. Voglio solo dire che io sono molto orgogliosa di Orazio perché spero che i diritti delle persone, quando tu li rivendichi, li difendi, poi non li devi pagare tutta una vita. Ma mi sembra che siamo in un momento storico che non promette niente di buono, pertanto, ancor più questa esperienza credo sia da raccontare, da condividere, e sia anche importante da far conoscere.

Giovanna Crivelli (UDI Catania – Unione Donne in Italia)

Intervento di Giovanna Crivelli alla presentazione del libro autobiografico “Con animo imprescrittibile: diario di un disertore”, del sociologo Orazio Maria Valastro, presso la Biblioteca Vincenzo Bellini di Catania (25 giugno 2022).

Disobedience –  Ramsey Zahar
Edizioni Sensibili alle foglie

One thought on “Anche io sono una disubbidiente

  1. Caro Orazio, ho aspettato tanto a risponderti per una serie di buoni motivi. Il più importante: volevo leggere con calma, anzi assaporare il tuo libro e provare a immergermi nel tuo mondo. Di primo acchito, l’impressione che ho avuta è quella di avere a che fare con un autore sconosciuto, tanto la tua “maschera” attuale è serena e sicura rispetto a quella che racconti. Ma poi ho ripensato non solo alla tua competenza specifica nei nostri incontri, ma a quell’empatia che metti nel comprendere la vita degli altri, i loro più riposti recessi e allora penso che questo libro mi abbia solo svelato altre parti di te. Chapeau! Chapeau Orazio, per il coraggio che hai avuto nello scrivere e perché hai saputo non solo andare dentro, ma anche oltre le drammatiche vicende che racconti. Come se, mentre snodi questo “Rosario” lo guardassi dentro, nelle sue pieghe: come se raccontassi te e un “meta te”. Inutile dire che il Diario di un disertore mi è piaciuto, mi ha scosso e mi ha commosso, facendo vivere, di sponda, a me lettore, le tue peripezie.

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