Porre al centro l’esistenza: è questa la finalità del lavoro di Orazio Maria Valastro.

L’uomo è in relazione col resto. Questo resto è mobile, nel senso che l’individuo è in movimento e in coordinazione con un mondo a sua volta mobile. Come le costellazioni nell’universo.

Nella vita si può verificare un evento epocale, o catastrofico, in senso aristotelico. Un evento che resetta e ricapitola la nostra esistenza nello scorcio di una luce del tutto nuova. È nel confronto fra koinos kosmos e idios kosmos che l’individuo forgia la sua interiorità per dirla con Kierkegaard, modula la sua coscienza riflessiva, che non è presupposta ma pragmaticamente incardinata nel suo esistere.

Per Orazio Maria Valastro, studioso della parola autobiografica, l’essere stato arrestato per diserzione nel 1981, per essersi rifiutato di prestare servizio militare è il momento di crisi, di catastrofe. Allo stesso tempo è la sua nascita, è il fiume traversato da altri fiumi, l’origine della sua conaissance, del comprendere. L’essere Odisseo, il tracciare passo dopo passo il suo riconoscersi per l’altro e nel dialogo con l’altro (sia esso Penelope, Telemaco, Argo, Eumeo, e altri ancora e ancora) è un continuare a partire.

Il fiume di Orazio Maria Valastro è come quello di Eraclito: riversando le sue acque in altri fiumi, prosegue il suo corso in reciproche confluenze.

Beatrice Barbalato
Esistere e raccontare, introduzione al volume Poetiche contemporanee del dissenso: immaginari del corpo autobiografico, di Orazio Maria Valastro, pubblicato da Aracne Editrice, Roma, Aprile 2021, 316 pp.

Beatrice Barbalato: Université Catholique de Louvain (Belgio). Autore di libri e saggi sulle arti visive e sulla genesi di opere drammaturgiche contemporanee. Dirige la rivista «Mnemosyne, o la costruzione del senso» (Presses Universitaires de Louvain – https://ojs.uclouvain.be/index.php/ – Mnemosyne). Presidente dell’Osservatorio scientifico della memoria autobiografica, scritta, orale, iconografica (Mediapolis Europa).