Incontro con la poesia insulare

Orazio Maria Valastro – Joan Josep Barceló i Bauçà – Anna Maria Agosta – Salvo Russo

Vi propongo il testo di Joan Josep Barceló i Bauçà, scritto in occasione del nostro incontro dedicato alla poesia insulare, accompagnato dalla registrazione di Globus Television in compagnia dei giornalisti Anna Maria Agosta e Salvo Russo. Questo incontro culturale tra le poesie insulari proseguirà, nei prossimi mesi, con altri appuntamenti e incontri tra la cultura italiana e quella catalana.

Incontro con la poesia insulare
“La poesia e il mito nella rappresentazione della vita umana alle origini dell’insularità poetica”

 di Joan Josep Barceló i Bauçà

 Il 20 Novembre 2018 si è tenuto un evento culturale letterario nella Sala dell’Esedra del Teatro Antico di Catania (Sicilia), organizzato dal Polo Regionale di Catania per i Siti Culturali e l’OdV Le Stelle in Tasca.

Hanno introdotto l’evento Gioconda Lamagna e Luigi Messina, dirigenti responsabili del Polo Regionale di Catania, e Orazio Maria Valastro, presidente dell’OdV Le Stelle in Tasca e di Thrinakìa, premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia.

Sono intervenuti la poetessa Maria Gemma Bonanno, e i poeti Aldo Gallina in arte Jona, e Joan Josep Barceló i Bauçà.

Nel corso dell’evento, Annamaria Caruso e Giuseppe Toscano, hanno letto una selezione di poesie scritte e pubblicate in “Il Ramarro dedica: antologia poetica (2016-2018)” (Lampi di Stampa, 2018) di Maria Gemma Bonanno, “De sang – di sangue” (Il Convivio Editore, 2018) di Joan Josep Barceló i Bauçà, e “Relitti di debole luce” (CTL Editore Livorno, 2017) di Aldo Gallina – Jona.

La poesia insulare, in particolare quella della Sicilia e delle Isole Baleari, e l’insularità nella cultura italiana e catalana, è stata al centro di profonde riflessioni culturali da parte dei presenti, esaminando il concetto di insularità in senso non geografico, grazie anche alle poesie recitate e ai disegni di Aldo Gallina – Jona che le hanno accompagnate.

La poesia insulare è una realtà che deve essere presa in considerazione quando si parla di poesia. Il discorso poetico è di per sé un atto vitale e sacro, una visione del mondo che ci circonda, del paesaggio e della cultura del territorio, influenzato dall’insularità personale del poeta. In questo modo possiamo parlare di una poesia insulare siciliana o di una poesia insulare baleare, sebbene questa definizione possa essere compresa e percepita differentemente poiché ogni poeta, dovunque egli sia, è sempre un’isola, e inoltre, bisogna pensare all’esistenza di una poesia insulare nel territorio continentale, dato che il localismo di una zona agisce come un’isola.

«La poesia e il mito nella rappresentazione della vita umana, sono alle origini dell’insularità poetica», asserisce il sociologo Orazio Maria Valastro. «I miti che governano lo spazio e il tempo attribuendo loro sacralità, continua il sociologo Valastro, nella poesia non ci parlano più delle origini dell’umanità ma inseriscono nello spazio poetico l’orizzonte del destino, del nostro divenire comune. L’immaginazione poetica è un pensiero sensibile che dà sensibilità al pensiero e senso al sensibile, e l’insularità poetica sostiene la vocazione soggettiva a ritrovare sé stessi e il proprio mondo, e la vocazione intersoggettiva e impersonale a ritrovare il senso della nostra relazione con noi stessi e il mondo. Siamo tante piccole isole che possono costruire dei ponti, attraversare i mari e gli oceani che ci separano, grazie alla poesia».

Bisogna inoltre individuare tutte le sfumature che l’insularità rappresenta, secondo diversi punti di vista che assumono differenti significati. Riflettere sulla diversità delle isole, grandi o piccole, isolate o raggruppate in arcipelaghi, vicine o lontane al continente, con una propria cultura o una cultura altra, è indubbiamente molto importante. Allo stesso tempo tutte le isole presentano dei punti in comune, peculiarità che li identificano come entità specifiche del territorio. L’insularità non può essere declinata come un semplice oggetto geografico, dobbiamo piuttosto comprendere come diventi una caratteristica identificabile.

La poesia è un linguaggio universale, in questo senso si oppone all’insularità geografica, è una comunicazione tra autori e lettori, la poesia va da un’isola all’altra, tenendo conto che ogni persona è un essere isolato dagli altri. Tuttavia, la comunicazione rende possibile che emerga un flusso tra autori e lettori definendolo come trasferimento d’idee tra isole e tra continenti.

Non possiamo dimenticare che la poesia è di per sé anche un’isola, e che l’insularità all’interno della letteratura ha reso possibile considerarla come un mondo impenetrabile dalle correnti commerciali, mantenendo una certa indipendenza, sviluppando una vera resistenza ai processi esterni. La poesia ha fatto propria l’insularità come una delle ragioni essenziali per assumerne la creazione lirica.

La poesia, in generale, per la gran parte dei poeti, ci rivela le caratteristiche della natura insulare, dove l’immaginazione tesse un luogo, crea uno spazio mentale, ed è qui che l’insularità appare come uno spazio mitico.

Questo tema, affrontato ne l’Incontro con la poesia insulare, ha palesato tre diverse forme del concetto d’insularità.

Nella poesia di Maria Gemma Bonanno, poetessa siciliana, ci regala la poesia di una terra che affascina per i suoi paesaggi, persone, animali, piante, il mare, la magia dell’Etna. Irrequieta e laboriosa, piena di amore per l’arte e la letteratura, l’essenza mediterranea si esprime attraverso una poetessa intuitiva e originale, sensuale e spirituale, sincera e legata alla sua terra siciliana. Siamo di fronte alla sublimazione estetica del linguaggio nella costruzione elaborata e profonda di ciascuna delle sue poesie che, meravigliosamente, fanno vibrare il lettore con il loro gioco di parole e una musicalità che solo lei è capace di trasmettere, creando lo stimolo appropriato per penetrare l’anima. Maria Gemma Bonanno crea poesia, bella nella sua forma e nel suo contenuto, attentamente pensata e allo stesso tempo spontanea, in una semplicità che si annida nella complessità del desiderio di comunicare, prova dell’immensa forza che emana dall’interno. La poetessa conosce bene il cammino per andare lontano, serenamente contempla il paesaggio e osserva la natura, beve l’acqua della vita e parla col ramarro, tra rintocchi che lodano la libertà dell’essere ed essere. Il mondo poetico di Maria Gemma Bonanno deve essere compreso in tutta la sua ampia opera di elaborazione del suo linguaggio letterario, forse, ci sta mostrando il momento epilettico che ci permette di raggiungere un punto impenetrabile per noi, dove ci sono voci nella notte, enigmi dell’esistenza. La sua poesia è un canto in cui la poesia emerge dall’isola alla quale appartiene, come le poesie del suo ultimo libro “Il Ramarro dedica”.

La mia isola

Assumeva in primavera
l’odore dei giacinti e poi
con il cambio di stagione
portava assieme la gioia,
speranza di libertà
sognata dal dissapore
e del guardarsi dentro
ogni attimo della giornata
per apparire diversa
da quel che si era veramente,
e i rimproveri del secolo
erano severità quotidiane.

Le rimanenze dei giochi
e le gradite urla di dissenso
la ricerca di rigori di pietra
dirigevano alla verità di chi è
acre come l’arancia prematura.

Composto di legami incapaci
senza primarie distinzioni,
nelle notti poi si preferiva
il sorriso accattivante
di una fata turchina dormiente
e mentre il richiamo sparisce
attendo i tranelli dei draghi
attaccando Titani e demoni
affrontando l’inviolato attimo
e la sofferta conquista resta
limpida e stranita e stanca
delle dolorose battaglie.

Poesia di Maria Gemma Bonanno

La poesia di Aldo Gallina – Jona, d’altra parte, possiamo considerarla rappresentativa di una poesia con sfumature di insularità continentale: é un cremonese, un artista poliedrico che trasferisce i suoi versi nella creazione artistica. È l’autore dei disegni che illustrano il libro “De sang – di sangue”, vere implosioni di emozione che elevano la poesia all’arte visiva, dove la poesia diventa pura forma d’arte. Nel campo poetico è l’autore di “Relitti di debole luce”, una raccolta di poesie dove riversa l’insularità del territorio continentale.

One thought on “Incontro con la poesia insulare

  1. Questa “insularità poetica”che alberga nell’animo e nel pensiero di coloro che vogliono e sanno esprimere visioni di mondi interiori, mi piace e mi convince. Anche perchè, la consapevolezza della propria “insularità” nel grande e profondo mare che porta il nome “Spazio e Tempo”, può aprire lo sguardo verso altre isole e trasformare, la solitudine poetica, in arcipelago di emozioni.

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