Verso quale immaginario portatore di speranza per la nostra umanità

IWM Imperial War Museums

Verso quale immaginario portatore di speranza per la nostra umanità

Memorie di guerra è il video realizzato dagli Ateliers dell’immaginario autobiografico, alcuni brani selezionati dalle scritture autobiografiche depositate presso l’Archivio della memoria e dell’immaginario autobiografico dell’OdV Le Stelle in Tasca[1]. Con questo video ci ponevamo la domanda “come raccontare la memoria collettiva?”, come dare voce all’esperienza vissuta dai militari italiani prigionieri nella seconda guerra mondiale e dai loro familiari? L’esperienza vissuta dai militari italiani prigionieri nella seconda guerra mondiale e dai loro familiari, è una vicenda storica dalla quale è possibile apprendere come fare emergere e condividere delle storie vissute in comune da molti, ritenute per lungo tempo un episodio da relegare nella sfera privata, spesso occultate e mai ben comprese.

La memoria, non dobbiamo sottovalutare questa prospettiva, in quanto matrice di narrazioni, è selezione e oblio, sottoposta a manipolazioni narrative in bilico tra dimensioni personali, sociali e politiche. La responsabilità degli attori sociali e delle istituzioni, e conseguentemente dei cittadini stessi, è in questo senso relativa alla capacità di sottrarsi agli eccessi di selezione e oblio, schivando il rischio di finire per celebrare un patrimonio culturale inconsapevole delle scelte e dei rifiuti di una generazione, riconducendoci verso la consapevolezza delle trasformazioni in atto e degli ulteriori sviluppi rispetto al senso di quelle esperienze personali e collettive.

Le generazioni del presente e quelle successive, rielaborando queste produzioni memoriali riconosciute e valorizzate, le testimonianze, i desideri e le volontà degli ideali che hanno orientato le scelte di vita delle generazioni del passato, possono divenire i custodi e i portavoce di una narrazione del mondo adottata in modo collettivo per far fronte all’incertezza e alle fragilità sociali, economiche e politiche, alla crisi di senso e di identità, adottando o emancipandosi da quei valori in funzione di un immaginario nocivo o benefico.

Siamo in pieno in un processo dinamico di elaborazione delle fragili ricchezze immateriali del patrimonio culturale che lega necessariamente generazioni passate e future, e pertanto, la risposta alle problematiche espresse non può essere che questa: divenire in modo consapevole i custodi di un patrimonio che rappresenta il nostro modo di vivere e tramandare, di pensare e raccontare il mondo nel quale viviamo. Divenire i custodi della fragilità e della ricchezza di un’eredità di memorie, emancipandoci dalle narrazioni sul mondo che sono l’espressione di un immaginario assoggettato a miti, rappresentazioni e valori tossici e nocivi per le relazioni umane, scegliendo quelle narrazioni che sono portatrici di un immaginario benefico e di speranza per la nostra umanità.

Viaggio, tempo, vita di Anna Rembo, pseudonimo di Silvana Nania.
Opera autobiografica realizzata dall’autrice nel corso dell’Atelier Laboratorio cittadino di scritture autobiografiche. Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano – OdV Le Stelle in Tasca. Voce narrante: Anna Antonazzo, volontaria e scrittrice autobiografa.

«Mio padre ricevette la cartolina di richiamo alcuni giorni prima della data del matrimonio, nel 1941, e pochi giorni dopo partì.
Hanno bombardato sul treno dove c’era Enzo, preghiamo davanti al quadro che raffigura Gesù con la Madonna, dalla zia Anna». Io ancora non parlavo molto bene ma capii benissimo quello che mi diceva la mia mamma.
Dopo ventiquattro ore, in fondo al vialetto della casa dei nonni, al cancello di ferro, apparve un tizio tutto grigio, coperto di polvere, il cane abbaiava, e il tizio diceva «buona Zazà, sono io, sono Enzo, sono vivo!
Nina, che era sulla terrazza, iniziò a gridare “È arrivato il mio papà”. Lui, una volta entrato, posò lo zaino a terra e prese in braccio la sua piccola. La bimba, poi, si addormentò tra le braccia di questo sporco soldato che non era stato riconosciuto neanche dal suo cane, ma dalla sua piccoletta, sì.
La guerra ci separò di nuovo… papà fu “preso dagli inglesi” nei pressi di Rosolini e portato in Africa dove restò prigioniero, passando dopo agli americani e in seguito fu trasferito a Marsiglia.»

Biografia di un amore di Lina Tringali.
Opera premiata nella sezione biografie della seconda edizione di Thrinakìa – Premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche dedicate alla Sicilia. Opera biografica realizzata dall’autrice nel corso dell’Atelier Cercatori di memorie. Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano – OdV Le Stelle in Tasca. Voce narrante: Maria Rita Di Mauro, volontaria e scrittrice autobiografa.

«Partiti da Catania, siamo arrivati a Messina alle 12:30.
Dalle13:00 ed alle16:00, ore in cui parte la Nave Traghetto, le “bombe da 2000” hanno colpito la Città e la Stazione che era una vera rovina ed uno spettacolo terrificante. Vedere qui, in strada, carri armati rovinati come se fossero di creta; vagoni interi distrutti e quell’ammasso di ferro contorto, come fossero giocattoli.
Essendo stato colpito pure un vagone della Posta, vi era una montagna di carta, di pacchi bruciati o stracciati. Il resto lo immagini.
Continuo per dirti che abbiamo attraversato tutte quelle macerie e finalmente, arriviamo sulla nave traghetto, dove abbiamo dovuto aspettare il treno di feriti che venivano dall’Africa e dalle 12:30, si parte alle 14:30. Siamo appena usciti dal Porto, che suona l’allarme e lì, figurati! Non mi sono mai impressionata tanto. Abbiamo subito messo i salvagente e raccomandandoci a Dio, ci siamo tutti riuniti vicino una porta di sbarco.
La nave che per avarie, avute in guasti precedenti, andava con un solo motore e quindi, lentamente, ha fatto la traversata girando “ da costa a costa”e finalmente, dopo un’ora e mezza, si arriva a Villa sani e salvi perché era già finito l’allarme.»

Racconto l’odissea di mio padre durante la seconda guerra mondiale di Mariella Tringale.
Opera biografica realizzata dall’autrice nel corso dell’Atelier Cercatori di memorie. Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano – OdV Le Stelle in Tasca. Voce narrante: Anna Maria Caruso, volontaria e scrittrice autobiografa.

«Oggi, che tu non ci sei più, caro papà, mi ritrovo a rileggere il tuo diario per capirti meglio, e così capire meglio me stessa.
Con questo mio lavoro di rilettura e scrittura, vorrei dare nuova voce al tuo racconto dei patimenti subiti, e valore alla causa di voi militari, che avete deliberatamente scelto di essere prigionieri dei Tedeschi divenendo IMI. Piuttosto che tornare a combattere a loro fianco, assieme ai fascisti, per una guerra in cui non credevate più.
Anche la vostra azione è degna di onore e merita il giusto riconoscimento dalla storia, perché con la vostra astensione dal prendere le armi contro i vostri simili, avete dimostrato coraggio e avete portato avanti una vostra forma di Resistenza.»

Diario della seconda guerra mondiale vissuta e sofferta dal combattente Tringale Emilio di Emilio Tringale.
Opera premiata nella sezione autobiografie della quarta edizione di Thrinakìa – Premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche dedicate alla Sicilia. Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano – OdV Le Stelle in Tasca. Voce narrante: Luisa La Carrubba, volontaria e scrittrice autobiografa.

«Non sono uno scrittore ma un estensore di fatti che ho realmente vissuto e sofferto, rimasti per lunghi anni abbozzati in quaderni diario, in fogli di appunti e mai raccolti per darne un’unica forma letteraria, personale e famigliare.
Finì per me la lunga vita militare, i richiami per istruzione, e per ultimo la lunga prigionia. Alla frontiera italiana il lungo treno si fermò, diedi un rapido sguardo ad una miriade di foto e di scritti affissi e compresi, quanto dolore la guerra apportò in tante famiglie italiane. Erano richieste di notizie di mamme e di spose che attendevano il loro figlio o marito di ritorno come me dalla prigionia.
Era la tragica fine di una guerra perduta, non parate di giovani vittoriosi, ma rientro di prigionieri di guerra.»

Col fuoco sotto i piedi, Maria Rita Di Mauro.
Opera biografica realizzata dall’autrice nel corso dell’Atelier Cercatori di Memorie. Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano – OdV Le Stelle in Tasca. Voce narrante: Francesca Bertino, volontaria e scrittrice autobiografa.

«Saro fu mandato in Africa, nella regione della Cirenaica, a combattere la guerra di Bengasi, e dopo, ancora ad Alessandria d’Egitto. In mezzo a quell’inferno non desiderava altro che riportare sé stesso a casa.
Quanti commilitoni aveva perso lungo quelle strade. Giovani della sua stessa età che non avrebbero più riabbracciato i loro cari, né più toccato la loro terra. Fu fatto prigioniero insieme agli altri soldati, e fu deportato in Inghilterra.
Anche quando la guerra cessò, il rimpatrio dei prigionieri si fece attendere. Il viaggio era stato lungo e estenuante. Ammassati ovunque su quella nave, in condizioni igieniche precarie, aveva conosciuto altri uomini che come lui erano ancora sofferenti per quella guerra che gli aveva portato via anni di vita e affetti familiari.
Un lungo viaggio in treno lo avrebbe riportato nella sua isola. Cominciò a vedere, nella sua città, le ferite che i bombardamenti avevano lasciato. Si sentiva angustiato, per quei momenti di terrore che avevano vissuto le persone a lui care, mentre era lontano.»

[1] Il video è stato presentato e commentato alla presenza delle studentesse e degli studenti degli Istituti scolastici G. Lombardo Radice e G. B. Vaccarini di Catania. Raccontare la memoria collettiva: l’esperienza vissuta dai militari italiani prigionieri nella seconda guerra mondiale e dai loro familiari. Venerdì 17 Maggio 2019 presso l’Auditorium del Palazzo della Regione Siciliana a Catania. Organizzato da: UCSI Unione Cattolica Stampa Italiana, ANCRI Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. In collaborazione con: M@GM@ Rivista internazionale di scienze umane e sociali, UCIIM Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori, OdV Le Stelle in Tasca – Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano, ANRP Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari. Con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana.

One thought on “Verso quale immaginario portatore di speranza per la nostra umanità

  1. Nel corso dei miei anni di studio/lavoro ho seguito molti Congressi, Seminari, Circoli Culturali, sia in Italia sia in Svizzera, ma non mi sono mai emozionata come ieri.
    Mi congratulo per il successo della manifestazione.
    Nell’Auditorium abbiamo trovato degli allievi di quinto anno di scuola superiore che ascoltavano i vari Relatori in direi quasi religioso silenzio.
    Il Direttore scientifico di M@GM@, sempre attento e pronto ad aiutare sia gli ospiti sia le “stelline” ed il Presentatore, nella veste di Giuseppe Adernò, che sapeva ben presentare i vari Oratori. Per non dimenticare, i relatori: Maria Crivelli, Maria Antonietta Baiamonte, Rossella Jannello, Maria Immacolta Macioli, Potito Genova e Anna Maria Calore che hanno saputo attrarre gli uditori di qualsiasi età presenti in Sala.
    Infine non ho parlato del Video montato in modo egregio, che è riuscito a far comprendere, emozionando, l’esperienza vissuta dai militari italiani prigionieri nella seconda guerra mondiale e dai loro familiari.
    Un grazie particolare va al Dott. Orazio Maria Valastro per il saper infondere ai partecipanti, durante gli Ateliers, motivazioni per tornare, di volta in volta, a condividere con Lui ed il Gruppo che lo segue.

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